Prosegue il conto alla rovescia verso settembre 2015, quando all’Assemblea dell’Onu, a New York, si analizzeranno i risultati conseguiti nella lotta alla fame e alla povertà, si discuteranno i piani e gli obiettivi futuri, nonché gli impegni che la comunità internazionale vorrà assumersi per raggiungerli.
Un appuntamento fondamentale sia per chi si occupa di diritto al cibo, di problemi legati alla condizione umana e ai fenomeni di coesione sociale, sia per chi segue le vicende geopolitiche internazionali, i contesti di violenza e di conflittualità armata (vedi il documento base della Campagna), legati a doppio filo a quelli di impoverimento e di indigenza.
Per ognuno dei dieci mesi che ci separano dall’evento, proponiamo:
– una riflessione sui vari aspetti della nostra Campagna; – un’azione che renda visibile per tutti la riflessione sul tema, che sia segno di impegno concreto; – un’icona biblica collegata alla riflessione e all’azione, per radicare il nostro agire sulla Parola di Dio e nel contempo innalzarlo in una forma di preghiera.
Giugno 2015 (-4)
LA RIFLESSIONE
Nutrizione e ambiente. Una delle principali cause della fame è sempre di più il cambiamento climatico e in generale il degrado ambientale. La fertilità della terra è legata strettamente alla biodiversità che l’industrializzazione agricola sta riducendo. L’inquinamento delle risorse ambientali, della terra, dell’acqua, le rende indisponibili per la rigenerazione. L’aumento della temperatura causata da un’economia che sfrutta innanzitutto l’energia fossile provoca eventi catastrofici e l’accelerazione di processi quali la desertificazione e l’innalzamento del livello dei mari e degli oceani. Tutti questi fenomeni mettono in pericolo soprattutto le popolazioni più povere rurali ed urbane. La questione ambientale e del cambiamento climatico è quindi strettamente connessa a quella della povertà e delle diseguaglianze. La cura dell’ambiente deve essere parte di una trasformazione politica e dei modelli di produzione e consumo fondata sui principi di giustizia sociale e di equità inter-generazionale. Per questo ci vuole una mobilitazione di tutte le persone, delle popolazioni, affinché i decisori politici adottino nuovi obiettivi per la lotta al cambiamento climatico e alla riduzione delle disuguaglianze.
L’AZIONE
FOCSIV, raccogliendo la proposta della Campagna OurVoices diretta da GreenFaith, organizza a Roma una marcia per salutare l’Enciclica ecologica di Papa Francesco e per un impegno equo e ambizioso dei governi alla Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico. L’appuntamento è Domenica 28 Giugno alle ore 9.00 a Piazza Farnese a Roma, da cui partirà la Marcia “Una Terra. Una Famiglia Umana”, che arriverà a Piazza San Pietro alle 12.00 per essere salutati all’Angelus di Papa Francesco. La Marcia sarà festosa e, oltre a ringraziare Papa Francesco per l’Enciclica “Laudato Si’”, intende sollecitare la comunità internazionale affinché assuma obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas serra e per sostenere il Fondo Verde. Questo Fondo dovrebbe aiutare i paesi più poveri ad adattarsi e a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, aggiungendosi ai fondi della cooperazione allo sviluppo. Questi obiettivi verranno negoziati e assunti nella Conferenza sul cambiamento climatico che avrà luogo a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015. Inserire link a pagina web e face book, inserire download presentazione marcia e possibili impegni degli organismi aderenti
L’ICONA BIBLICA
“LAUDATO SI’, sulla cura della casa comune, rinnova i continui richiami di Papa Francesco a “[...] custodire la Terra affinché possa continuare ad essere, come Dio la vuole, fonte di vita per l’intera famiglia umana”. La nuova Enciclica di Papa Francesco si rivolge a tutti gli uomini di buona volontà, e riprende alcune indicazioni che vengono dalla Dottrina Sociale della Chiesa e da messaggi dei precedenti Papi. Giovanni Paolo II nella Centesimus annus sottolinea che “Ogni aspirazione a curare e migliorare il mondo richiede di cambiare profondamente gli stili di vita, i modelli di produzione e di consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono le società”. A sua volta Papa Benedetto XVI nella Caritas in veritate invita a riconoscere che la creazione risulta compromessa “dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l’insieme è semplicemente proprietà nostra e lo consumiamo per noi stessi”. Occorre invece avere coscienza che non siamo i dominatori della natura, ma siamo parte di lei, della creazione, dono di Dio; come magnificamente ha espresso San Francesco con il suo cantico delle creature.