Prosegue il conto alla rovescia verso settembre 2015, quando all’Assemblea dell’Onu, a New York, si analizzeranno i risultati conseguiti nella lotta alla fame e alla povertà, si discuteranno i piani e gli obiettivi futuri, nonché gli impegni che la comunità internazionale vorrà assumersi per raggiungerli.
Un appuntamento fondamentale sia per chi si occupa di diritto al cibo, di problemi legati alla condizione umana e ai fenomeni di coesione sociale, sia per chi segue le vicende geopolitiche internazionali, i contesti di violenza e di conflittualità armata (vedi il documento base della Campagna), legati a doppio filo a quelli di impoverimento e di indigenza.
Per ognuno dei dieci mesi che ci separano dall’evento, proponiamo:
– una riflessione sui vari aspetti della nostra Campagna; – un’azione che renda visibile per tutti la riflessione sul tema, che sia segno di impegno concreto; – un’icona biblica collegata alla riflessione e all’azione, per radicare il nostro agire sulla Parola di Dio e nel contempo innalzarlo in una forma di preghiera.
MARZO 2015 (-7)
In molti paesi la fame è legata ai conflitti. Conflitti per ottenere il controllo e lo sfruttamento di risorse naturali. In molti paesi eserciti, bande armate, organizzazioni criminali schiavizzano uomini, donne e bambini nel lavoro delle miniere, per poi vendere i minerali pregiati a imprese che commercializzano i loro prodotti nei mercati ricchi. Si tratta del fenomeno chiamato “minerali dei conflitti” particolarmente diffusa nei territori teatro di “conflitti dimenticati”. Possiamo fermare questa tragedia rendendoci consapevoli come cittadini e consumatori di ciò che acquistiamo. Molti prodotti elettronici, dai cellulari ai computer, sono costruiti con questi minerali. Dobbiamo obbligare le imprese a informarci della provenienza di questi minerali e ad acquistarli se non c’è violenza e sfruttamento di uomini e bambini, per garantire loro una vita e un lavoro dignitoso e quindi il loro diritto al cibo, entrando in una logica di “responsabilità indiretta”, sollecitata anche da Benedetto XVI nella Caritas in Veritate (n.66.).
Di fronte al dramma dei minerali dei conflitti dobbiamo renderci consapevoli, informarci (scopri l’iniziativa). E sostenere l’adozione di un regolamento europeo che obblighi le imprese ad essere trasparenti nei loro acquisti di minerali, incentivandole a utilizzare canali legali e che offrono le migliori condizioni di vita e lavoro alle popolazioni locali. Sosteniamo la dichiarazione dei vescovi che chiede al Parlamento europeo di votare per un regolamento obbligatorio e globale, firmiamo la petizione, e spingiamo i parlamentari europei a prendere una decisione ambiziosa e giusta.
Dal Vangelo secondo Matteo 25, 35-36 “… io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa, ero nudo e mi avete dato i vestiti, ero malato e siete venuti a curarmi, ero in prigione e siete venuti a trovarmi”. Il giorno del giudizio il re separerà i giusti dai malvagi secondo le loro opere. Opere di giustizia, che siamo chiamati a compiere ogni giorno, consapevoli che il regno di Dio è già qui in mezzo a noi nella misura in cui lo costruiamo con i nostri comportamenti responsabili.
Clicca qui per approfondimenti sulla petizione europea lanciata il 9 marzo 2015 che chiede all’Europa di dotarsi si una legislazione ambiziosa contro i minerali provenienti da aree di conflitto.